28 aprile 2013

Le radici dell'odio



 Filippo Barbagli

 Neanche un'ora fa, esattamente mentre nel salone delle feste al Quirinale Enrico Letta pronunciava il giuramento che faceva nascere il suo governo, davanti a Palazzo Chigi un uomo ha sparato, sembra a due carabinieri, che sono rimasti feriti.

27 aprile 2013

E adesso?


di Alessandro Bezzi

E adesso? Con l’appoggio bipartisan a Napolitano e il governo “di larghe intese”, il Pd è riuscito a legittimare chi ne criticava la sostanziale convergenza e le affinità con il centrodestra. Ma le decisioni delle ultime due settimane impongono anche di guardare con diversi occhi al passato: si voleva davvero offrire un modello di società diverso dal berlusconismo, che oramai ha egemonizzato culturalmente il Paese, o si trattava solo di portare avanti un teatrino?

25 aprile 2013

26 Aprile 1945. Per non dimenticare quell'entusiasmo


di Francesco Pignotti


"Ciò che può compiere un partigiano, indipendentemente da valutazioni di valore personale, è differente da ciò che può compiere un soldato di un reparto regolare. Chi crea è diverso da chi esegue, chi fa volontariamente una cosa è differente da chi vi è costretto, chi persegue un ideale costruttivo non è eguale a chi soddisfa un precetto legale. Nel secondo potrà esistere volontà e determinazione, ma difficilmente entusiasmo."


Perchè in fondo è proprio questo il punto. E' l'entusiasmo per la libertà che quei giorni ci hanno regalato.
Quell'entusiasmo a cui dobbiamo tanto, tutto forse; quell'entusiasmo che non possiamo dimenticare.

24 aprile 2013

La lunga ombra di Margaret Thatcher: storia della “Iron Lady” - parte II


di Marco Saccardi


Breve storia del movimento sindacale inglese
Il sindacato dei minatori e lo stesso gruppo sociale e lavorativo di questi rappresentavano un pilastro della tradizione economica inglese. Furono i primi che si organizzarono nei primi sindacati e nella lotta per i diritti dei lavoratori, nel movimento "luddista" – che diede inizio alla sua opposizione contro la borghesia solo quando si ribellò con la violenza alle macchine - portato avanti dai minatori scozzesi intorno al 1812.

23 aprile 2013

Tous égaux: i matrimoni e le adozioni omosessuali sono un dovere per la società


 di Filippo Barbagli

Oggi, 23 aprile 2013, l'Assemblée Nationale francese ha approvato definitivamente la legge Taubira. Con 331 voti favorevoli, 225 contrari e 10 astenuti, la Francia è diventata il 14° stato (in toto) al mondo a legalizzare la parità di diritti per i cittadini omossesuali, cioè il matrimonio e l'adozione per coppie dello stesso sesso.
Le mariage pour tous ha diviso profondamente ed appassionato l'opinione pubblica dei cugini d'oltralpe, ha esposto la presidenza di François Hollande a critiche di strumentalizzazione – anche se era un aspetto presentato del programma durante la campagna elettorale-, ma soprattutto è destinato a rivoluzionare il dibattito sulla parità di diritti in tutto il continente, e forse nel mondo.

21 aprile 2013

Ora basta, siamo stanchi: da dove deve ripartire il Nuovo Centrosinistra

di Francesco Pignotti

Ora basta, siamo stanchi di un centrosinistra incapace di proporsi come una valida alternativa in un quadro di democrazia maggioritaria basata sull’alternanza.

Siamo stanchi di una forza politica che si rifiuta di provare ad essere maggioranza nel paese, che si nasconde, che ha paura, che si rinchiude in se stessa e si trincera dietro una presunta purezza identitaria che non ha più senso di essere

Il dente avvelenato: riflessioni sul Napolitano bis

di Alessandro Bezzi


Sono stato via due giorni: giusto il tempo di assistere al suicidio di un partito che rischia di affossare un intero Paese. Ho seguito in tempo reale l'elezione, senza però avere l'occasione di ragionarne con voi, e voglio provarci stasera, con un approccio più "di pancia”.

20 aprile 2013

Scegliere il passato


di Ilaria Lezzi

Ciò che si è concluso oggi è il paradigma del decisionismo politico italiano. Dibattiti da conclave -il Papa è stato eletto in meno tempo- , eterne disapprovazioni e ripicche personali per poi tornare al punto di partenza. Figuriamoci per le questioni veramente urgenti ed importanti (con tutto il rispetto). SCEGLIERE IL PASSATO. Rimanere per paura di cambiare. Fa riflettere, tanto. L'immagine che si da alla società non è certo confortante, a quella che ricorda, a quella che è stufa, a quella che si fida ma poi scopre celati siparietti. Una società che coraggiosamente, nonostante la nausea, ha voluto scegliere il cambiamento cinquantacinque giorni fa. Cosa si ripete, ancora, a questa gente che si chiama Italia? Che sì è seduti su quelle poltrone di velluto per il cambiamento ed il progresso dell'Italia?

19 aprile 2013

La rabbia e l'orgoglio...di sinistra

di Filippo Barbagli

Non scriverò ora da dottore in scienze politiche, ma da elettore, deluso, di sinistra.
Non è da me, ma arrivo subito al dunque. Alla quarta votazione per eleggere il futuro Capo dello Stato, la prima in cui sarebbe bastata la maggioranza assoluta di 504 voti, il “candidato” del Partito Democratico, l'ex Presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, non è stato eletto. Ma non perché ai 494 voti possibili del suo schieramento non si siano aggiunti 10 in extremis per porre fine a quest'agonia, ma perché il Professore ne ha ricevuti ben 100 in meno, 393. 

17 aprile 2013

Siamo sempre lì, Bersani ha paura di farcela


di Matteo Figoli

Come volevasi dimostrare, Bersani non sceglie.
La scelta del prossimo Presidente della Repubblica, e con lui della forza politica con cui aprire la strada del governo, aveva presentato un bivio. Due opzioni. Ma Bersani è riuscito a cavarne una terza (e dire che le “terze vie” non han mai portato grossi risultati), con il solito capolavoro di mediocrità.

Le due strade divergevano alla grande:
Bersani poteva scegliere di votare Rodotà, rispondendo all'appello di un Grillo impaurito dalla responsabilità capitatagli e dall'evidente controproducenza del suo essere sempre “contro”; poteva aprire una strada inedita, nuova, un sentiero oscuro e mai selciato prima, capace però di portare potenzialmente effetti benefici sia al PD che a Grillo. 

La lunga ombra di Margaret Thatcher: storia della “Iron Lady” - parte I

(fonte: telegraph.co.uk)


 di Marco Saccardi, con introduzione di Filippo Barbagli

Oggi, nella cattadrale londinese di Saint Paul, nel cuore della City finanziaria, si sono svolti i solenni funerali di Margaret Thatcher, primo ministro britannico dal 1979 al 1990, deceduta lo scorso 8 aprile ad 87 anni. La frase più in voga, ed anche più azzeccata, in questi ultimi giorni coglie appunto il peso e l'eredità che questo personaggio lascerà al suo paese ed alla Storia. Di lei si dice che è stata o amata al massimo, od odiata in egual misura

Rodotà, ultima chiamata PD?

di Alessandro Bezzi

Dopo una presidenza tanto forte quanto discutibile come quella di Napolitano, è evidente che il ruolo che eserciterà il prossimo Capo dello Stato sarà determinante. Non un semplice garante delle istituzioni, ma anche intervento propositivo in uno scenario sempre più delicato sul piano politico ed economico, italiano ed europeo. Senza pensare,

15 aprile 2013

Le 3 ragioni del pantano PD - PDL


di Francesco Pignotti

Scrive chi, ben prima della situazione di stallo in cui ci troviamo - senza governo da quasi due mesi -, è ostile ai governissimi, alle larghe intese, alle convergenze parallele, alle non sfiducie, ai consociativismi deleteri, di quelli che in Italia conosciamo fin troppo bene. Scrive chi si indignava in campagna elettorale quando ascoltava certi leader della propria parte politica affermare

11 aprile 2013

Renzi non è un grande elettore: la strategia suicida del PD (toscano)

di Francesco Pignotti

Renzi non sarà uno dei tre grandi elettori che la Toscana invierà a Roma il prossimo 18 Aprile per l'elezione del Presidente della Repubblica.
Il Parlamento in seduta comune viene infatti integrato, per l'occasione, da tre rappresentanti per ciascuna regione (tranne che nel caso della Val d'Aosta che ne invia uno solo), eletti dai consigli regionali.
Sembrava che Renzi dovesse essere uno dei tre

10 aprile 2013

Le rovine della politica

di Francesco Pignotti


Studiare scienza politica mi porta molto spesso a dimenticarmi che questa non è altro che lo studio con metodo scientifico della politica, ovvero di quell’attività che dovrebbe coincidere con l’amministrazione della polis per il bene comune, per il bene di tutti i suoi cittadini.
In definitiva mi dimentico di quale sia il fine ultimo della politica quando studio o scrivo della difficile formazione di un governo, del risultato non

4 aprile 2013

Di prudenza si muore: due storie politiche rovinate dalla paura


di Matteo Figoli

1.
È il 2008, il governo Prodi fallisce e muore di una morte annunciata. Il neonato PD decide di imparare la lezione e il suo leader si esprime con una decisione ben poco consueta nello stile della sinistra italiana: mai più ricatti dai partitini, il PD sarà un partito a vocazione maggioritaria. Leggero nella struttura, innovatore nelle istanze e soprattutto in corsa “da solo” per le elezioni.
Oh, finalmente! (a prescindere dai giudizi di valore, si trattava di una strategia degna, con una

2 aprile 2013

Ammazzare il porcellum o suicidarsi? I saggi alla prova della legge elettorale


di Francesco Pignotti

Confesso che non ho ascoltato il “saggio” costituzionalista Onida ad “Otto e Mezzo” su La7 due sere fa.
Ho però letto alcuni spezzoni del suo intervento. In particolare ciò che ha affermato a proposito della possibilità di una modifica della legge elettorale.

Chiariamoci subito, questa innovativa ed originale proprogatio – diversa cosa è la proroga – del

1 aprile 2013

Si può giocare a ping pong con la Corea del Nord?

di Ilaria Lezzi, con introduzione di Filippo Barbagli

O si può giocare soltanto a calcio? Speriamo di no.
Proponiamo oggi un'analisi dettagliata ed acuta sulla questione nordcoreana, ed i rapporti tra il regno dei Kim, la Cina e gli Stati Uniti. Parlare della Corea del Nord oggi non significa infatti affrontare solamente, come sottolinea l'autrice, l'ultima vestigia o eredità pesante della Guerra Fredda.