31 dicembre 2011

Apologia delle rivoluzioni perdute - parte II

                                                      Niente di nuovo sul fronte orientale?
La guerra in Vietnam fu giustificata per
fronteggiare la rivoluzione dei Vietcong
Invece che augurarvi buon anno o buon natale, comincio quest'intervento citandovi la Pasqua. Ebbene sì, mentre quest'anno voi sgranavate senza ritegno durante il pranzo con i parenti e la primavera araba era nel pieno dei suoi sviluppi, in un ospedale romano spirava una donna di nome Tran Le Xuan, di 86 anni di età. Il nome non vi dice niente? Bene, neanche a me. Eppure negli anni sessanta era un personaggio famoso, come può essere oggi Carla Bruni o Moza del Qatar, che solo per il nome bislacco è stata scelta come madrina di questi post. Era conosciuta come Madame Nhu. Non vi (ri)dice niente? Beh, (ri)neanche a me. Ho provato a chiederlo in giro, e qualche
membro della generazione precedente alla mia mi ha riferito che si trattava della first lady del Vietnam del Sud. Cognata del presidente

24 dicembre 2011

Dobbiamo sconfiggere il cancro dell'evasione fiscale

I nodi stanno tutti venendo al pettine. Nodi enormi, per sciogliere i quali occorrono certamente delle riforme strutturali, difficili, importanti. E perciò in questi giorni ci troviamo a discutere di previdenza, welfare, mercato del lavoro, produzione, crescita. Ma su tutto questo aleggia uno scomodo ed ingombrante fantasma. Quello dell'evasione fiscale. E' un problema enorme, una vera e propria piaga sociale che grava come un enorme macigno sulla situazione socio-economica del nostro paese e che se, per pura ipotesi controfattuale, scomparisse del tutto, risolverebbe in un istante tutti i nostri problemi. In Italia ogni anno vengono evase imposte per una cifra compresa tra i 250 e i 300 MILIARDI DI €!!!

18 dicembre 2011

L'Italia è un paese razzista

La disperazione di alcuni concittadini delle vittime
(foto LaPresse)
Martedì scorso durante la discussione della mia tesi il presidente della commissione di laurea era assente. E’ arrivato in enorme ritardo poiché le vie principali vicino al polo universitario di Novoli erano letteralmente bloccate dal primo pomeriggio. Da quando poco più in là, in Piazza Dalmazia, era andato in scena il teatro della più miserevole follia umana. Stavo pranzando ripetendo nella mia testa la tesi quando al telegiornale hanno dato la notizia di un’anonima sparatoria nella “periferia”  di Firenze. Solo la sera quando sono tornato a casa mi sono reso  conto della gravità del fatto.
Leggere sul giornale, vedere in tv, l’accostamento di parole come “razzismo”, “estrema destra”, “assassinio”, “Firenze”, “terrore” mi ha spinto a

5 dicembre 2011

Non è un paese per vecchi?

Questa mattina ho scritto questo post sulla riforma delle pensioni da poco annunciata dal governo ma stamani ancora solo intuibile da ciò che era stato detto e scritto nei giorni passati. Purtroppo problemi tecnici con il computer mi hanno impedito di pubblicarlo per tempo e adesso sembra in alcuni punti un po' anacronistico. Io chiedo un po' di comprensione ed elasticità ai nostri lettori e lo pubblico ugualmente, senza alcuna modifica, nella convinzione che il succo del discorso rimane comunque valido.
Tra i provvedimenti che faranno parte del pacchetto di interventi volti a risolvere la difficile situazione di crisi in cui versa l'Italia spicca quello sulle pensioni, di cui si parla ormai da giorni.

20 novembre 2011

Perché dico sì al governo Monti

Mario Monti con Romano Prodi
[Pubblico solo oggi un breve post con qualche riflessione sul governo Monti, non molto approfondito per la verità, che ho scritto la scorsa settimana, quando ancora il nuovo governo non era in carica. Appena avrò guardato un po' più attentamente a ministri e programma dettagliato del nuovo governo magari scriverò qualcosa di più approfondito.]
Un giorno, un po' meno di un anno fa, espressi in una nota su FB la mia ferma contrarietà alla prospettiva di un governo tecnico, di unità nazionale, di larghe intese, di santa alleanza e così via con altri epiteti allora in voga. Il concetto a cui mi opponevo era quello

5 novembre 2011

Silvio non deve morire

La percezione all'estero del nostro governo non deve
essere il motivo principale da addurre per far dimettere
Berlusconi
Si respira aria di götterdämmerung qui in Italia. Cioè, c'era da tempo, ma oramai sembra che il sogno, la paura, il desiderio, il timore degli italiani stia diventando realtà. Sui libri di storia scriveranno del declino, o della caduta di Berlusconi, la fine di una parabola durata vent'anni (tempo medio testato delle dittature nel nostro paese). Ma non sono qui per cantare sul tramonto, reale ma non tanto sicuro, del berlusconismo, o innalzare inni all'uscita di scena dell'uomo che nel male e nel bene ha governato e trasformato questo pseudo paese negli ultimi due decenni, fino a perdere il senso della realtà delle cose, ad avere ogni minima remora manichea se non la falsa etica del “faccio i miei interessi sempre e comunque”.
Sono qui per dire che non doveva finire così.

2 novembre 2011

Una storia infame: l'Argentina tra i desaparecidos ed intrighi internazionali

Il Palacio de la Moneda assediato dall'esercito l'11 settembre  1973
(bientôt il y aura une version en français)
Volevo continuare il mio post sulle rivoluzioni, ma visto che è un argomento che nell'ultimo mese è tornato indignatamente di moda, mi dedicherò ad un altro argomento a me caro. E soprattutto abbandono il teatro privilegiato dei miei posts, cioè il Medio Oriente, per andare oltreoceano e parlare dell'Argentina. In effetti negli ultimi giorni se n'è discusso molto, in previsione ed in seguito alle elezioni presidenziali che hanno riconfermato con uno schiacciante 54% la Presidente Cristina Fernández de Kirchner,

29 ottobre 2011

Quanto ci è costato il Ponte Fantasma

Alcune immagini del progetto
del ponte sullo Stretto di
Messina
Ieri, alla Camera, è stata approvata una mozione dell'Idv sul trasporto pubblico locale che impegna il governo ad incrementare la dotazione del fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, reperendo le risorse necessarie anche con la soppressione dei finanziamenti previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. 
Sono in molti a pensare che ciò che è accaduto ieri metta una volta per tutte la parola fine al progetto di costruzione dell'ormai famigerato ponte. In ogni caso, e comunque vada a finire, ci troviamo ancora una volta a parlare di un'opera, o meglio del progetto di un'opera, di cui si discute da tempo davvero immemorabile. Potrei analizzare la questione da un punto di vista storico, ripercorrendone le tappe principali, con le proposte ed i progetti che si sono susseguiti dal tempo dell'unità d'Italia fino ad oggi; oppure evidenziare pregi e difetti

21 ottobre 2011

Gli indignati e gli indegni

L'immagine del lancio dell'estintore da parte di "er Pelliccia"
è già divenuta il simbolo delle violenze compiute da alcuni
indegni manifestanti. Niente a che fare con gli INDIGNATI.
Abbiamo ancora tutti negli occhi e nella mente i video e le immagini di ciò che è accaduto sabato scorso a Roma. Immagini di violenza, di battaglia, di guerriglia. Le vetrine infrante, le auto bruciate, i bancomat presi d'assalto; centinaia di ragazzi e ragazze a volto coperto, con caschi e passamontagna, che si infiltrano e si nascondono tra la folla pacifica per poi dare inizio alle cariche; il lancio di sampietrini, le mazze, i martelli, gli estintori, le transenne; e ancora, le camionette della polizia accerchiate ed assaltate.
Tutto ciò ci ricorda drammaticamente da vicino i tragici giorni del G8: tante le similitudini; troppo vivo ancora il ricordo di quei giorni di guerra a Genova perchè la mente non ritorni a quei fatti di morte. Ciò che si è visto in Piazza S. Giovanni e

3 ottobre 2011

Apologia delle rivoluzioni perdute - parte I

Homo homini lupus
Piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivoluzione egiziana
Quello di cui mi accingo a scrivere è un tema che può sembrare sfuggente, che può riguardare il tutto ed il niente, di cui si può stare a discernere fino alla nausea. Mi chiedo, e vi domando, se può esistere in politica internazionale un'impostazione di bontà ed altruismo, oppure ogni decisione, ogni calcolo, sono meri frutti di interesse? Non voglio essere hobbesiano, ma fintantoché la politica internazionale resta dominata da attori quali gli stati-nazione (e gli unici altri che riescono a distinguersi ed agire concretamente sono le grandi multinazionali economiche), il modus operandi di ognuno si basa sulla lotta per l'estensione e

27 settembre 2011

L'Italia ai tempi della crisi


Il declassamento
E’ di martedì scorso la notizia che l’Italia è stata declassata da A+ ad A dall’agenzia di rating “Standard & Poor’s”; è di martedì scorso cioè la notizia che l’Italia scende di un ulteriore gradino nella speciale classifica che indica la qualità dei debiti sovrani ed il rischio di insolvenza di uno stato - e qualche sentore lo si era del resto già avuto guardando come lo spread (cioè la differenza tra rendimento) tra Btp italiani e Bund tedeschi si era allargato negli ultimi giorni). Tralasciando intenzionalmente la questione riguardo al ruolo determinante dei giudizi delle agenzie di rating oggigiorno nell’economia (all’opportunità ed alla

16 agosto 2011

Dio salvi il Re, o almeno le democrazie. Le monarchie possono aiutare la governance?


Nel Regno Unito la monarchia rimane
uno dei principali simboli di identità nazionale
Negli ultimi anni si è inserito nel dibattito politico un soggetto apparentemente antico, ma che appunto ha acquistato popolarità, soprattutto in occasione di matrimoni ed altre cerimonie solenni: sto parlando dell’attualità della monarchia, nel senso di una forma di governo democraticamente giustificabile e funzionante nel terzo millennio.
Chi scrive è assolutamente contrario alla monarchia intesa come esercizio dei poteri di governo da parte di un’unica persona secondo metodi di selezione ereditari nell’ambito di una famiglia o comunanza di sangue. L’idea di un'unica persona che governa perché ha determinate qualità è troppo pericolosa al giorno d’oggi.

27 luglio 2011

La Turchia è Europa?

Questo post lo dedico a tutti i sognatori di un mondo migliore, senza imperfezioni, un posto dove gli sporchi islamici non possono vivere, dove tutti i bravi, onorevoli, coraggiosi, forti uomini possono imbracciare un mitra e sparare a gente che non la pensa come loro, a chi vuole zozzare le nostre città, mettere in pericolo le nostre famiglie e farci fottere il lavoro. Come diceva qualcuno, tanti nemici,tanto onore, pur di migliorare il mondo. Od almeno vederlo al contrario appesi per i piedi alle travi di un benzinaio.
Sono stato sommerso da lettere di protesta per la mia prolungatissima assenza sul blog. Ma le ultime settimane dell’Erasmus richiedevano uno sforzo fisico notevole, ed una volta ritornato in patria, mi sono concesso qualche esame. Col capo cosparso di cenere riscrivo qualcosa. In realtà volevo proporvi un altro argomento, ma l’orrore accaduto in Norvegia qualche giorno fa mi ha spinto a dedicarmi ad un ulteriore soggetto.

21 luglio 2011

Stato laico e sondino di stato

Credo nella democrazia rappresentativa; credo nel meccanismo democratico per cui si decide in base alla regola della maggioranza; trovo giusto che le decisioni che ci riguardano siano prese da qualcuno che abbiamo scelto (sorvoliamo qui la questione italiana preferenze/lista bloccata, affrontata anche in questo blog, CLICCA QUI 1) e QUI 2) ) come nostro rappresentante. Mi provoca però quantomeno un certo fastidio il sapere che decisioni come quelle relative al tema bioetica, relative cioè alla nostra esistenza in senso stretto, alla nostra vita, alla nostra morte, alla nascita dei nostri figli, siano in definitiva prese dal 50% + 1 di chi vota in parlamento, che oggi può essere Pdl + Lega + Udc perché alle elezioni del 2008 le circostanze e la situazione politica hanno portato ad un certo risultato, ma che

23 giugno 2011

Il rebus Primarie per il centro-sinistra

Bersani e Vendola, leader rispettivamente
 di PD e SEL, sono i due principali candidati
per la guida del centro-sn alle future elezioni
Nonostante le condizioni del governo Berlusconi non siano certo buone e quindi le elezioni anticipate siano sempre dietro l'angolo in ogni momento (o comunque siano un'eventualità che va sempre tenuta in debito conto), la non meglio precisata coalizione di centro-sinistra (perchè coalizione sarà) non ha ancora trovato il proprio leader, colui che la guiderà alle prossime elezioni. Ora, tralasciando il fatto che in realtà non esiste nemmeno una coalizione, ma sapendo già che è scontata l'allenaza Pd + Idv + Sel, sembra che il leader dovrà essere, se non un "papa straniero" esterno ai partiti, uno dei leader dei tre partiti. O Bersani, o Di Pietro o Vendola (rigorosamente in ordine alfabetico!). Si sente molto parlare di primarie di coalizione. Con queste sarebbero dunque gli elettori a decidere il

13 giugno 2011

Lettre aux italiens

Al popolo del centro destra: non festeggiamo delle elezioni che ancora non ci sono, festeggiamo perchè l'Italia, dopo il voto delle amministrative (non quelle di Cesenatico) e di questi quattro referendum, ha trovato un minimo di dignità. O almeno il 57% della popolazione che è andata a votare, SI o NO, che ha esercitato il suo diritto, il suo dovere con dignità e rispetto della democrazia.
Sono contento per l'Italia che sembra ritrovare una coscienza, che decide, prende una posizione sul suo futuro. Perchè se vi siete astenuti avete seguito il gregge, non avete avuto il coraggio di dire la vostra, di difendere il vostro presidente, per esempio, dalla cancellazione del legittimo impedimento. Perchè

12 giugno 2011

Il quorum più vicino e la nostra occasione


Ore di mobilitazione e partecipazione elettorale. Ore di esercizio di democrazia. Ore importanti; meglio, ore che possiamo rendere importanti.
Il referendum abrogativo è uno strumento sancito dalla Costituzione, a disposizione dei cittadini italiani però solo dal 1970. I referendum abrogativi per cui si è votato da allora sono stati molti, con risultati e conseguenze diversi.
Visto che sono da poco usciti i dati sull'affluenza alle 12.00 per i 4 referendum di oggi e domani, si può fare un confronto con i dati sull'affluenza per i referendum del passato. Prima però bisogna dire che i referendum, al di là dei quesiti specifici (che restano comunque la cosa fondamentale, come avevo detto anche nell'intervento di qualche giorno fa), hanno anche inevitabilmente un peso e delle conseguenze politiche importanti e dicono molto del rapporto tra italiani e politica nel momento storico in cui si

6 giugno 2011

Perchè bisogna essere antisionisti

(premesso che parlo a titolo prettamente personale)
Uno degli argomenti più gettonati e popolari nelle discussioni fra studenti di scienze politiche, ma anche in generale fortunatamente, è la Beautiful-style questione israeliano-palestinese.
E tutti sappiamo che sono state scritte vagonate e vagonate sull'argomento, sul diritto di esistenza dello stato di Israele, sulla condizione dei palestinesi prima della dichiarazione Balfour, prima del 1948 e dopo, su tutto il conflitto, sulla tragedia umanitaria che ha colpito ambo le parti, e così via.
Non voglio né posso proporre una soluzione, perché, seppur non condivida le premesse giuridiche alla

4 giugno 2011

Gli italiani e il nucleare


Il 12 e 13 Giugno si terranno i 4 referendum relativi alle questioni "legittimo impedimento", "acqua pubblica" ed "energia nucleare". Anche quest'ultimo tema sarà infatti materia sottoposta a referendum, come alla fine ha deciso la Corte di Cassazione.
La questione energetica in Italia (come nel resto d'Europa e del mondo) è molto complessa e sicuramente cruciale e fondamentale per il nostro futuro e per quello del mondo che lasceremo a chi verrà dopo di noi. Una questione che, visto anche il momento politico contingente, si presta facilmente ad essere strumentalizzata, politicizzata, "tirata per la giacca". Io spero, anzi credo, che se qualcuno lo fa, se qualcuno, chiunque esso sia, utilizza politicamente per ottenere risultati a breve termine una questione come quella

30 maggio 2011

Sono solo proiezioni...?

Sono le 16.46, dobbiamo ancora attendere per i risultati definitivi.
Ma proiezioni ed exit poll danno Pisapia e De Magistris in vantaggio. E nemmeno di poco.
Tanta cautela ancora, ma sembra davvero che qualcosa cominci a cambiare!
Pisapia e De Magistris sindaci (sonora sconfitta per Silvio Berlusconi) sarebbero proprio un bel regalo di compleanno.
E scusate l'intervento poco politically correct.
PIGNO

[Adesso sono le 17.19. Pisapia è il nuovo sindaco di Milano. E De Magistris di Napoli.
Alè!]

27 maggio 2011

Lunga vita all'euro

Parafrasando l'abate Sieyès, mi e vi chiedo: qu'est-ce que l'Europe? Cosa diamine è l'Europa? Beh, è una domanda da un milione di euro, appunto. E sicuramente con questo post non potrò rispondere. Ma getto così, qualche riflessione volante.
Userò i termini Unione Europea ed Europa come sinonimi, perché penso che dovrebbe essere così.
Per come la conosciamo noi oggi, l'Europa è una grande bugia. La più grande del secolo scorso di sicuro (ebbene sì, Monsieur Ahmadinejād, più grande dell'olocausto).

26 maggio 2011

Il referendum milanese su Berlusconi

Sono giorni di campagna elettorale. A poche ore dagli attesi ballottaggi, aspettiamo di conoscere il verdetto finale, l'esito definitivo, quello incontrovertibile. La partita principale, lo sappiamo, si gioca a Milano. E' vero, è ancora tutto da decidere, ma in ogni caso quello che è successo ormai quasi due settimane fa non si può cancellare. Quel 48 contro 41,6 resta. Il primo numero è la percentuale di voti ottenuti da Pisapia, il secondo la percentuale di voti ottenuti da Letizia Brichetto Arnaboldi, meglio conosciuta come Letizia Moratti. Le osservazioni da fare sarebbero moltissime e di diversa natura, ma quello che balza agli occhi come evidente ed innegabile è la sconfitta netta al primo turno del candidato sindaco uscente di Milano. Un sindaco ricandidato per il secondo mandato che ottiene poco più del 41%

21 maggio 2011

Movente "orientamento sessuale". Aumenta la pena? Pare di no...

Oggi mi trovo inaspettatamente d'accordo con chi pure una sera ebbe a ripetere urlando "Meglio fascista che frocio!". La persona in questione è, come si sarà capito, una celebre nipote, non quella di Mubarack in questo caso, ma Alessandra Mussolini, la quale, insieme a molti altri, si è dichiarata contraria alla bocciatura in commissione della cosiddetta "Legge Concia", che istituiva una circostanza aggravante specifica per chi commette un reato "in ragione della omosessualità o transessualità della persona offesa". Nell'esprimere davvero brevemente quello che è il mio punto di vista, voglio prima di tutto precisare che lo farò non "tenendo di conto" di questioni diciamo "tecniche" (per esempio il fatto che il testo prevedeva che qualora sussista l’aggravante legata all’orientamento sessuale, le attenuanti

17 maggio 2011

Liste bloccate e libertinaggio di poltrona

Ritorno a scrivere sul nostro sempre più celebre blog dopo una lunga assenza, dovuta ad una folle sessione di esami ad Aix ed ad un mio ritorno a sorpresa in Silviostan – Italia. Sarà l'aria della nostra carissima Marucelliana ad ispirarmi, spero.
Cominciamo subito con la questione delle liste bloccate che il mio collega qui davanti a me chino sul tavolo a studiare aveva esposto una decina di giorni fa. Come avevo già accennato mi trovo d'accordo, a livello pratico, sulla soluzione proposta alla fine dell'intervento, ma non sono proprio favorevole in linea di principio alle liste

13 maggio 2011

Berlusconi, le tasse e la sinistra

Ci risiamo. Puntualmente, come in ogni campagna elettorale dal 1994 ad oggi, ecco che torna prepotentemente sulla scena politica il tema "TASSE". La questione fiscale è da sempre il cavallo di battaglia di gran lunga preferito (anche se, soprattutto ultimamente, insidiato seriamente dalla questione "magistratura" declinata in ogni modo possibile immaginabile) di Silvio Berlusconi. Sono quasi 20 anni che sentiamo ripetere, come fossero un disco rotto, refrain del tipo "meno tasse per tutti", "non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani", "abbasseremo le tasse", "riformeremo il sistema di prelievo fiscale", etc. etc. Il bello sta però proprio nel fatto che gli slogan e le promesse elettorali del 1994 sono esattamente gli stessi nel 2006, nel 2008, nel 2010, nel 2011, insomma, ad ogni tornata

7 maggio 2011

Lista bloccata o non lista bloccata? That is the question!


Stavolta il mio intervento non è nè un commento a caldo nè una riflessione su un recente evento di "cronaca politica", bensì un piccolo approfondimento su uno dei tanti aspetti della attuale legge elettorale italiana che ho sentito fare da un mio professore, che mi ha colpito e che vorrei un po' riproporre, includendoci il mio punto di vista.

Come si sarà intuito dal titolo, parlerò della cosiddetta lista bloccata, uno degli aspetti più criticati della nostra legge elettorale a livello

3 maggio 2011

Obama è davvero Obama?

Ho appena letto il valido (!) intervento qui sotto del mio compagno-blogger-addetto agli esteri Barba (vi consiglio vivamente la lettura!). Comincio col dire che l'ho molto apprezzato (ora smetto con i complimenti), anche perchè nella seconda parte tratta di una tematica un po' più generale di cui spesso abbiamo parlato insieme.

Questa analisi mi trova d'accordo su molti punti; condivido il ricordo e l'emozione (in senso lato) che l'11 settembre mi ha provocato appena dodicenne; condivido anche l'impressione che l'esecuzione di Saddam ha fatto credo a molti;

2 maggio 2011

Osama è morto, ed Obama?

In realtà volevo inaugurare la rubrica di politica estera con la guerra in Libia, ma l'attualità mi ha colto di sorpresa. Infatti ho appreso la notizia che il nostro carissimo Osama ci ha lasciati mentre ero a correre stamattina, e solo dopo ho realizzato che è anche grazie a lui se oggi m'interesso di politica internazionale. Quindi questo post te lo dedico tutto Mr.Bin, che ora di sicuro starà cantando "in fondo al mar" nel Mar Arabico.
E' vero, fu dopo l'11 settembre che cominciai a leggere i giornali, prima gli articoli sulla guerra in Afghanistan, poi tutte le polemiche pacifiste sull'Iraq, ed anno dopo anno sono sempre stati gli argomenti che ho prediletto.

1 maggio 2011

Federalismo no, Regionalismo sì?

Ecco, qui si parla da Oltralpe. Per cercare di lanciare il nostro piccolo ed inutile blog (per ora, ma presto conquisteremo il mondo), abbiamo deciso di postare in primis qualche nota che avevamo scritto sui nostri profili facebook qualche settimana fa. Cominciamo quindi con la politica interna, con la questione del federalismo. Come in tutte le diarchie democratiche che funzionano poco, questo argomento ci vede posti su posizioni divergenti. Posto qui il mio vecchio commento alla nota del ragazzo, di cui non ricordo il nome, che ha scritto qui sotto. Mi scuso per eventuali errori/orrori di grammatica, ma -come sempre- mi sta fatica rileggere quello che scrissi. Presto torneremo con la politica estera e l'attualità,

Federalismo sì, questo no!

Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, si può inserire l'Italia a buon diritto nel gruppo dei paesi che hanno una forma di stato più o meno federale, diceva Bassanini ad un convegno sul federalismo fiscale a cui ho assistito qualche tempo fa. Ed è interessante notare, continuava lo stesso, come, trascorsi 10 anni da quella riforma, esponenti di parti politiche diverse rivendichino la paternità di quel testo.
Ho riflettuto che, se due esponenti di parti politiche opposte "duellano" per vedere riconosciuta non l'altrui, ma la propria!, paternità di una riforma come quella del 2001, beh, allora qualcosa di buono, di